Il mondo delle fibre si sta spingendo sempre più verso soluzioni sostenibili e innovative.

Le fibre ecosostenibili possono provenire da una varietà di fonti, ma tutte condividono un obiettivo: ridurre l'impatto ambientale della produzione tessile.

Il mondo delle fibre si sta spingendo sempre più verso soluzioni sostenibili e innovative.

Le fibre ecosostenibili possono provenire da una varietà di fonti, ma tutte condividono un obiettivo: ridurre l'impatto ambientale della produzione tessile.

Vediamole nel dettaglio in questo articolo!

CANAPA

La canapa, conosciuta scientificamente come Cannabis Sativa, ha una storia millenaria. I primi tessuti di canapa sono stati rinvenuti in Cina già nel 8000 a.C., e le innovazioni nel suo utilizzo nel Kazakistan risalgono al 4000 a.C. Originariamente impiegata per vele e cordame, la sua fibra ha giocato un ruolo fondamentale nelle grandi navigazioni dell'umanità, tanto che il tessuto per le vele fu chiamato "canvas", proprio dalla parola "cannabis".

Oggi, grazie a processi di lavorazione simili a quelli del lino, la canapa viene estratta in fibre pregiatissime, mentre i suoi scarti, come la stoppa e il canapolo, trovano impiego in molteplici settori, inclusa l'edilizia. La sua resistenza e la capacità di adattarsi a terreni difficili la rendono ideale per la coltivazione in paesi in via di sviluppo, offrendo un'alternativa economica ed ecologica alla produzione di fibre tessili.

SEACELL

SeaCell rappresenta una rivoluzione nel mondo delle fibre tessili, derivando direttamente dalle alghe marine, in particolare dall'Ascophyllum Nodosum, nota come alga kelp. Raccolta in modo delicato e selettivo lungo le coste dell'Islanda e del nord Europa, questa fibra porosa offre caratteristiche igroscopiche uniche, assorbono l'umidità in eccesso dalla pelle e rilasciano elementi benefici per il corpo. Le sue proprietà anti-infiammatorie e antipruriginose la rendono un'opzione ideale per chi soffre di malattie della pelle come la psoriasi e le neurodermatiti.

LANA RIGENERATA

La lana rigenerata rappresenta un'importante tappa verso la sostenibilità nell'industria della moda. Attraverso un processo di completo riciclo di vecchi capi d'abbigliamento e scarti tessili, questa fibra revitalizza i tessuti, ripristinandone la bellezza e l'integrità originali. Rispetto alla produzione di cashmere vergine, un maglione di cashmere rigenerato riduce drasticamente l'impatto ambientale, con riduzioni significative nell'uso di energia, acqua, prodotti chimici e emissioni di CO2, oltre all'eliminazione totale dei coloranti chimici.

TENCEL LYOCELL

Il Tencel Lyocell è una fibra innovativa derivata dalla cellulosa del legno di eucalipto, trasformata attraverso processi responsabili e sostenibili. Con un consumo d'acqua 10-20 volte inferiore rispetto al cotone, questa fibra vegetale offre un'alternativa eco-compatibile e di alta qualità. Derivato da foreste certificate FSC e PEFC, il Tencel Lyocell non compromette la produzione alimentare e garantisce un approvvigionamento responsabile. Le sue caratteristiche principali includono ottima resistenza, buona traspirabilità e capacità di assorbire l'umidità.

BAMBÙ

Una delle caratteristiche più sorprendenti è la sua naturale capacità antibatterica che blocca la proliferazione dei batteri responsabili dei cattivi odori. I capi in bambù rimangono freschi e profumati più a lungo rispetto al cotone e ad altre fibre vegetali.

Con il 30% in meno di acqua rispetto al cotone e la capacità di assorbire elevate quantità di biossido di carbonio, contribuisce attivamente alla riduzione dell'impatto ambientale.

Il processo di trasformazione del bambù può avvenire in due modi: meccanicamente, ottenendo il "lino di bambù", o chimicamente, per la "viscosa di bambù". Sebbene il secondo metodo sia più economico e veloce, il primo è considerato più sostenibile poiché non richiede l'uso di sostanze chimiche

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